giovedì 22 marzo 2007

IN EFFETTI, OGNI POESIA

In effetti ogni poesia
potrebbe intitolarsi "Attimo".

Basta una frase
al presente,
al passato o perfino al futuro:

basta che qualsiasi cosa
portata dalle parole
stormisca, risplenda,
voli nell'aria, guizzi nell'acqua,
o anche conservi
un'apparente immutabilità,
ma con una mutevole ombra;

basta che si parli
di qualcuno accanto a qualcuno
o di qualcosa accanto a qualcosa,

di Pierino che ha il gatto
o non ce l'ha più.

o di altri Pierini
di gatti e non gatti
di altri sillabari

sfogliati dal vento;
basta che a portata di sguardo
l'autore metta montagne provvisorie
e valli caduche;

che in tal caso
accenni al cielo
solo in apparenza eterno e stabile;

che appaia sotto la mano che scrive
almeno un'unica cosa
chiamata altrui;

che nero su bianco,
o almeno per supposizione
per una ragione importante o futile,
vengano messi punti interrogativi,
e in risposta -
i due punti:


Porto il mio contributo per la Giornata Mondiale della Poesia, anche se in ritardo.
E' la poesia di una poetessa polacca, Wislawa Szymborska. mi sembra che condensi in maniera così lieve, ironica, ma così precisa la magia della parola, l'aspetto quasi sciamanico della parola in forma di poesia.

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