
Già da qualche giorno è sfumata definitivamente la possibilità di insegnare in Eritrea, perchè il Liceo Marconi mi ha risposto che un candidato dopo di me aveva risposto positivamente e dunque, avendo io chiamato dopo le 24 ore di tempo, avevo perso ogni diritto...In effetti anche in questi giorni ci sto pensando: mi rode proprio. Poi c'è di bello che torno a casa e c'è Jonah. Se fossi andata in Eritrea non credo che l'avrei portato con me.
Ieri sera, tornando a casa dalla città, ho incontrato una mia amica cubana, Maydelin, che non vedevo da parecchio tempo: ho scoperto che è stata un anno in Venezuela dai suoi genitori.
Parlando e parlando mi ha detto che quando era là si è battezzata ed ha cominciato il suo cammino nella santeria cubana: ha fatto il rito per scoprire di chi è figlia nel pantheon degli dèi.E l'ha fatto fare anche al suo fidanzato, trentino doc. Mi ha poi detto che a Trento c'è un solo Babalao, un sacerdote santero.Ho deciso di parlare con il Babalao e, forse, di imboccare la via della santeria.
La fascinazione per il candomblè, la santeria ed il vodoo, mi vien in particolare da un seminario molto bello cui partecipai alcuni anni fa, quando lavoravo per una cooperativa sociale. La principale relatrice era una letterata-filosofa-antropologa brasiliana che fa parte del Dipartimento di Filosofia di Verona, quello di Adriana Cavarero e Luisa Muraro.Ci parlò del Brasile, della sua storia, di esso come laboratorio, sofferto e sofferente della mescolanza ed accettazione culturale tra la componente bianca e quella africana e india e ci fece vedere il docu-film di Mika Kaurimaki "No moro no Brasil". Lei ci parlò, in termini molto sintetici perchè è fondamentale la segretezza, della sua esperienza come iniziata candomblè.Mi ricordo perfettamente di aver pensato da subito che avrei voluto contattarla in seguito per farmi iniziare anch'io. Poi le sensazioni via via diventarono più labili, il timore sempre più presente e poi me ne dimenticai.Anche se poi ho preso in prestito un libro fotografico straordinario (che devo ancora restituire da due anni circa...), sul vodoo africano. So che vi sembrerà folle, ma coltivo la possibilità di fare un vero "sincretismo" nella mia persona, tra il metodo di analisi storico-marxista, che fa profondamente parte di me -me ne accorgo quando insegno come insegno- e uno spirito animista.
Il buon vecchio Castro, un paio di anni fa, in occasione dell'Uragano Katrina che minacciava Cuba, ha fatto delle offerte in riva al mare per Yemanya, la dea del mare, che personifica la Nuestra Senora de la Regla, protettrice della Baia de L'Avana.
Amiche e amici, mi volete bene lo stesso?anche se ai vostri occhi appaio come una svalvolata?
Comunque, mi sento tanto Yemanya, con il mio amore per il colore azzurro...